Direzione Campania: Il Cilento

La Campania è una meta da raggiungere e conoscere estremamente varia e ricca di possibilità. Può conquistare il visitatore attento e curioso grazie ai suoi paesaggi naturali, alle città storiche,  ai siti archeologici di importanza mondiale (come Ercolano e Pompei), e infine il suo mare splendido, azzurro smeraldo, tra baie e spiagge incantate. La Campania si può imparare a conoscerla ad esempio attraversandola con passeggiate più o meno impegnative e con gli itinerari di trekking , come il Sentiero degli Dei o ancora le escursioni nel Parco Nazionale del Cilento; e proprio quest'ultimo merita un piccolo approfondimento proprio qui sul nostro magazine di Coltiva il Gusto.  

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni nasce nel 1991 e diventa  Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1998. Al suo interno si ritrovano raggruppate ricchezze e bellezze uniche, sia di tipo naturalistico, come baie e splendide aree marine protette con grotte e percorsi escursionistici, ma anche siti archeologici e antichi borghi. Il Parco si estende su di un’area di 181 mila ettari, che vanno dalla costa Tirrenica fino ai piedi dell’Appennino Campano-Lucano, e deve al suo clima mite l'esplodere delle biodiversità e il successo per lo sviluppo di insediamenti fin dai tempi antichi.

paestum cilento

Il Parco Nazionale del Cilento è dunque una meta perfetta che unisce natura, storia e relax. Tra i siti archeologici più interessanti ci sono Paestum, Velia,  Marina di Camerota. Per quanto riguarda i centri storici e borghi medievali abbiamo Castellabate, Castel San Lorenzo, Teggiano, Agropoli, San Severino e Pisciotta. Il Parco ospita anche parecchie grotte di origine naturale, come le grotte di Castelcivita, una serie di cavità carsiche tipiche della zona, e si caratterizza come habitat ideale per specie uniche di flora e fauna, come la lepre appenninica, il cinghiale, il lupo, l'istrice, il gracchio corallino e il picchio nero, con più di 1.800 specie diverse di piante spontanee autoctone, tra cui spicca la pianta simbolo del Parco: il fiore della Primula di Palinuro (Primula Palinuri). Da visitare assolutamente la bellissima Certosa di San Lorenzo, un complesso monastico tra i più antichi dell’Italia Meridionale risalente addirittura al 1374 che, tra l'altro, è anche uno dei più grandi del nostro paese. Realizzato senza risparmiarsi, risulta essere una struttura sfarzosa in stile barocco, con un giardino, una chiesa e con ben tre chiostri. Da non perdere il borgo medievale di Agropoli, con la sua Porta merlata del 1500 a forma irregolare, che si trova nella parte alta e dalla cui sommità si possono ammirare fantastici panorami su tutto il Golfo e le bellezze di tutta la città vecchia di Agropoli. Varcandola ci si catapulta in un percorso fatto di suggestive stradine e vecchie abitazioni storiche.

Tra i sentieri di trekking più famosi segnaliamo, tra i tanti, il Sentiero del Cilento rivoluzionario, un percorso storico che venne fatto nel 1828 durante i moti rivoluzionari per dare fine al dominio dei Borboni nel Regno delle due Sicilie. Il percorso prende le mosse da San Biase di Ceraso e si staglia sino alla cima del monte Bulgheria fino a raggiungere Scario. Infine c'è il Sentiero degli Innamorati, breve e molto panoramico e romantico, lungo quasi 2 km, che permette di ammirare una vista panoramica a 360 gradi sul Golfo di Velia e Capo Palinuro. 

Parlando invece della cucina, nel Cilento abbiamo una ricchezza e una varietà di prodotti da leccarsi i baffi. Tra i tanti segnaliamo ben quattro Presidi Slow Food: le legane, i Ceci di Cicerale, il fusillo di Felitto e la mozzarella di Bufala campana D.O.P. detta Mortedda. Le legane, simili alle tagliatelle, sono parte della cucina povera cilentana, mangiate con i Ceci di Cicerale costituiscono il piatto più rappresentativo del Cilento. Il fusillo di Felitto è una pasta all’uovo di semola di grano duro e olio extra vergine di oliva, simile ad un maccherone forato, per il quale si svolge ogni anno, con successo di pubblico, anche l’omonima sagra. La Mortedda, in cilentano, ossia la mozzarella di bufala D.O.P. lavorata come un caciocavallo freschissimo sotto forma di lingue e conservato nelle foglie di mirto.

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